Mi son sempre chiesta perché quei 3 freddissimi e maledettissimi giorni si chiamassero "giorni della Merla".
Grazie a dio c'è Wiki.
Copincollo:
L'origine della locuzione "i giorni della merla (o Merla)" non è ben chiara. Sebastiano Pauli espone due ipotesi:
« "I giorni della Merla" in significazione di giorni freddissimi. L'origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s'aspettò l'occasione di questi giorni: ne' quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all'altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli,la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne' quali passò sovra il fiume gelato.[1] » |
Secondo altre fonti la locuzione deriverebbe da una leggenda secondo la quale, per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti neri a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli furono neri.
Si noti che se alcune leggende parlano di una merla, nella realtà questi uccelli presentano un forte dimorfismo sessuale nella livrea, che è bruna (becco incluso) nelle femmine, mentre è nera brillante (con becco giallo-arancione) nel maschio.
Si noti che se alcune leggende parlano di una merla, nella realtà questi uccelli presentano un forte dimorfismo sessuale nella livrea, che è bruna (becco incluso) nelle femmine, mentre è nera brillante (con becco giallo-arancione) nel maschio.
Secondo una versione più elaborata della leggenda una merla, con uno splendido candido piumaggio, era regolarmente strapazzata da Gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che la merla uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca delle continue persecuzioni la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che allora aveva solo 28 giorni. L'ultimo giorno del mese, la merla pensando di aver ingannato il cattivo gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio si risentì talmente tanto che chiese in prestito tre giorni aFebbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere.
Come in tutte le leggende si nasconde un fondo di verità, anche in questa versione possiamo trovarne un po', infatti nel calendario romano il mese di gennaio aveva solo 29 giorni, che probabilmente con il passare degli anni e del tramandarsi oralmente si tramutarono in 31. Sempre secondo la leggenda, se i giorni della Merla sono freddi, la primavera sarà bella, se sono caldi la primavera arriverà in ritardo.
Però io la Merla me la immagino così.
Annoiata e in costante attesa della chiamata.
Accanto ha sempre i suoi fedeli Merli, il signor Merlofono e il MerloMastro di Porta.
Il primo trilla quando è arrivato il momento, il secondo le consegna la chiave dello sgabuzzino dove sono accatastati alla rinfusa vento, neve e ghiaccio.
Eh lo so, son cretina.
E indecisa, quindi vi beccate tutte e due le versioni.
12 commenti:
Sarebbe bello fare una passeggiatina nel tuo cervello, scommetto che ci si sentirebbe tipo "Alice nel paese delle meraviglie" !
Bellissima davvero, personalmente preferisco la prima versione :D
bellissime, fra le due preferisco anch'io la prima ;)
Complimenti Elisabetta!
Ricordo con piacere le tue lezioni sui sacchi e sulle scope di Fantasia: INDIMENTICABILI! grazie :)
Ps. Ti ho inserita tra i miei MAESTRI! :)
Che bel post. Bella bella la ricerca fatta. Io personalmente conoscevo la leggenda della merla annerita. Ma chissà...
Ammetto di essere giunto qui colpito dal disegno (preferisco il primo). Così retrò ed elegante, ma personale.
complimenti
sp
Bellissimo!
Bllissima la ricerca
Bellissima la tua teoria
Bellissima l'illustrazione!
OCmplimenti davvero :)
Disegno salvato!
@AleLav
MA scherzi?
Il mio cervello è tipo la versione horror della fabbrica di cioccolato!
In realtà nella prima versione c'è solo un livello in più.
Ho preso una foto di un pezzo di carta, l'ho smanettata e appiccicata XD
@Grazia
Grazie cara!
^^
@Samantha
Con piacere è una parola grossa dai;)
Son pallose quelle cose però sono utilissime.
Insegnano ad avere taaaaanta pazienza!
@Studiopazzia
Grazie.
Io mi faccio un sacco di domande sceme.
Il quesito che mi ossessiona da anni è:
ma dove vanno a finire i cadaveri degli uccelli morti?
Cioè, data la quantità di volatili presenti e la brevità della loro vita (calcolando anche il tempo di decomposizione) noi dovremmo camminare su un tappeto di cadaveri putrescenti...
Ecco.
Io passo la giornata a pensare a queste cose.
Sono una ragazza molto solare...
@Mea
Grazie, onorata:)
Sempre grandissima, brava, brava Betta!!!!
“C’era una volta una principessa” che non aspettava altro che ingabbiar il piccion ; D
“....Siamo qui che giochiamo alla merla, oilì oilà
Siamo qui che giochiamo alla merla, oilì oilà......”
http://www.youtube.com/watch?v=U5AI-OzIwWs&feature=related
Non riesco a decidere, mi piacciono allo stesso modo entrambe le versioni.
La prima è più scura ma ha un tono più caldo, la seconda è maggiormente leggibile ma leggermente algida.
Nel dubbio me le salvo tutte e due...
:)
Ciao Betta e buona giornata!
la tua domanda sui cadaveri d'uccelli m'ha aperto un mondo. effettivamente qualche carcassa, più che altro da bambino, mi è capitato di trovarla. però è vero, dove vanno a morire gli uccelli?
c'è da dire che, essendo così leggeri sono facilmente decomponibili...
sp
'Mmazza che brava!
Anche per me la seconda è più leggibile ma più fredda...
e comunque, quanta volgare ostentazione di talento!
Chapeau!
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